Francesco Guccini: il cantautore che racconta il tempo passato e la sua grande eredità (2025)

Sarà il primo e tra i principali protagonisti dello Sconfinare festival in programma a Bellinzona dal 12 al 15 ottobre, Francesco Guccini, storico cantautore italiano ma da molti anni anche affermato scrittore: due ruoli che l’ottantatreenne «Maestrone» emiliano ha costruito grazie ad una straordinaria abilità nel raccontare storie che, in molti casi, si ricollegano ad esperienze vissute. Particolarmente azzeccato dunque il titolo della conferenza/incontro che terrà nella Turrita, «Cantare il tempo andato», a proposito della quale (ma non solo) lo abbiamo raggiunto nel suo rifugio tosco-emiliano di Pàvana.

Cantare il tempo andato sembra il titolo di una sua canzone, ma anche un possibile riassunto della sua attività sia all’interno della canzone che in ambito letterario, visto che il ricordo del passato è quasi un «leit motiv» della sua produzione…
«Fino ad un certo punto, a volte ma non sempre… È chiaro che ciò che hai vissuto il più delle volte è la molla che di fa scrivere. Però delle volte sono altri gli stimoli che ti portano alla scrittura. Certo che raccontare cose passate, quello che si visto ciò che si è vissuto, le persone che si sono conosciute e che magari non ci sono più e che in questo modo vengono rimesse in primo piano è stato e rimane una parte importante del mio lavoro».

Ritiene dunque che tramandare la memoria sia un compito di chi scrive?
«Un compito non lo so. A me piace farlo. Qualche giorno fa a Bologna, c’è stato un incontro proprio su questo tema durante il quale ho ribadito che la memoria non è solo un fatto collettivo, certe volte è un fatto personale. Dipende dal luogo e dal periodo in cui si è vissuto e da molti altri fattori. Quindi la memoria non è una cosa ben definibile. È un fatto talmente personale strettamente legato alle nostre vicende e che dunque ciascuno interpreta e poi comunica a modo proprio. Poi, a volte questi ricordi, queste esperienze possono diventare universali, ma alla base c’è sempre e comunque un fatto personale».

Il racconto del passato (vero o immaginario) fa comunque parte del DNA umano. Non a caso le fiabe che ci venivano raccontate da piccoli iniziavano sempre con la frase «C’era una volta»…
«Il nostro rapporto con il passato e con l’universo fiabesco è una cosa abbastanza misteriosa. Ricordo che nel dopoguerra, quando avevo 5-6 anni mio padre, mi portò a casa dalla biblioteca dei post telegrafonici - mio padre lavorava alle poste – il libro delle fiabe dei fratelli Grimm. Che sono tutte spaventose e che a ragion di logica è assurdo raccontare ai bambini. Eppure non solo lo si faceva (i miei ricordi in tal senso sono legati alle nonne che di sera, con il fuoco nel camino, dopo cena mentre tu stavi per addormentarti ti raccontavano che “c’era una volta”) ma sebbene si trattasse di storie , come dicevo, il più delle volte truci, eri affascinato dalle stesse e volevi che chi te le raccontava andasse avanti, nonostante le palpebre che calavano… Anche in quel caso c’era sì la magia del racconto, di cose passate – vere o non vere, poco importa – però a giocare un ruolo importante era il dove te le raccontavano. Che trasformava il tutto – come dicevamo prima - in un fatto intimo, personale».

A proposito di racconti: negli scorsi mesi lei è ritornato sui suoi passi (aveva annunciato il suo addio alla discografia) pubblicando, quasi a sorpresa un album Canzoni da intorto che però, per certi versi, si riallaccia a quel discorso di «Cantare il tempo andato» visto che è composto totalmente da canzoni che potremmo definire «antiche»…
«Anzitutto va specificato che avevo detto che avrei smesso di scrivere canzoni, non che non avrei più cantato. Le canzoni per me infatti sono sempre state un fatto quasi istintivo: quando mi sono reso conto che questo istinto era venuto meno, ho capito che era meglio fare altro. Per quanto riguarda le Canzoni da intorto era un qualcosa che avevo in testa da tanto tempo: si tratta di una serie di brani pescati tra i mille che sono passati nella mia testa diciamo da 80 anni. Canzoni che sono legate a dei momenti (ognuno di noi ricorda dei momenti della propria vita attraverso delle canzoni) e che ho scelto perché ciascuna, a modo suo, ha segnato momenti della mai vita, più o meno importanti. E quindi fanno parte della mia biografia canora. E mi è sembrato carino cantarle»

Tra queste c’è Addio Lugano bella…
«È una splendida canzone di Pietro Gori, uno degli inni dell’anarchia, una filosofia che ha fatto parte, ad un certo punto, della mia vita. Tanto che io ho scritto una canzone ad imitazione delle composizioni di Pietro Gori che è La locomotiva…».

Se lo aspettava il successo di questa operazione, che l’ha portata in vetta alle classifiche di vendita e le ha fruttato, proprio negli scorsi giorni, l’ennesima Targa Tenco?
«No, non me lo aspettavo. E mi fa piacere che abbia avuto successo, soprattutto perché ciò è avvenuto nonostante il disco non sia uscito sulle piattaforme digitali. Sono vecchio: non palleggio tutte le nuove tecnologie di adesso, dunque è stato per me naturale evitarle. Però il fatto che nonostante ciò l’album abbia avuto una buona accoglienza dimostra che c’è ancora qualcuno attaccato alla musica in versione tradizionale».

Ora che si è tolto anche questo sfizio, ha qualcos’altro, artisticamente, in cantiere?
«Un nuovo giallo, scritto assieme a Loriano Machiavelli e che stiamo rileggendo in questi giorni. Il titolo non lo abbiamo ancora deciso, ma si tratta di un racconto corposo, complicato, avvincente e che dovrebbe essere pubblicato a breve. Per il resto, vedremo…».

Francesco Guccini: il cantautore che racconta il tempo passato e la sua grande eredità (2025)

References

Top Articles
Latest Posts
Recommended Articles
Article information

Author: Trent Wehner

Last Updated:

Views: 5551

Rating: 4.6 / 5 (76 voted)

Reviews: 83% of readers found this page helpful

Author information

Name: Trent Wehner

Birthday: 1993-03-14

Address: 872 Kevin Squares, New Codyville, AK 01785-0416

Phone: +18698800304764

Job: Senior Farming Developer

Hobby: Paintball, Calligraphy, Hunting, Flying disc, Lapidary, Rafting, Inline skating

Introduction: My name is Trent Wehner, I am a talented, brainy, zealous, light, funny, gleaming, attractive person who loves writing and wants to share my knowledge and understanding with you.